C'è un legame sottile tra chi abita la casa e quell'albero posto a ridosso dell'uscio. L'artista definisce "amico" quel fusto, diventato nel tempo una presenza fissa e rassicurante per chi si affaccia alla finestra, un confidente al quale svelare emozioni, sentimenti, pensieri nascosti. E quei rami, sui quali dei ganci sono disponibili ad accogliere provviste, come rifugio dove riporre i nostri beni più cari, aldilà delle tendine ricamate hanno visto occhi illuminati dal riso, distrutti dal pianto di un lutto. E l'albero sembra raccogliere gli stimoli interni, tanto da curvarsi nel tentativo di entrare nel focolare domestico. D'effetto l'inserimento di edicole votive, un chiaro richiamo alla tradizione, alla fede popolare che, nei vicoli delle cittadine del sud, si può ancora oggi toccare con mano.
( 51 x 55 - 2003 )