L'artista immagina l'ingresso di un'antica confraternita. I crocifissi scolpiti sui battenti ed il lucchetto che tiene ben stretta la catena, induce a pensare all'istituzione della confessione, al momento in cui i segreti degli uomini varcano la soglia dell'ignoto per rimanervi, senza possibilità di fuga. E' anche metafora di un animo che tiene ben chiuse emozioni e sensazioni vissute, anche nel tentativo di proteggerle dall'esterno e dall'usura del tempo, confessandole soltanto a se stesso. La graticola in alto lascia passare aria e luce, come spiragli di un tentativo verso una probabile ma inutile fuga dai ricordi. Pregevole nelle opere di Pasquale Di Matteo è la cura per i dettagli, evidente nel piccolo chiavistello di piombo che chiude il vecchio portale.
( 30 x 46 - 1999 )